Capitale (8.236.000 ab.) del Messico e capoluogo del
Distretto federale (1.499 kmq). Situata a 2.277 m s/m., sull'altipiano di
Anahuac nella parte sud-occidentale di un'ampia depressione (valle del Messico),
che in origine ospitava un lago, la città gode di un clima molto mite
(temperatura media annua 15,6°C, minima 9,3) con piovosità
concentrata nei mesi estivi. Posta al centro della rete stradale e ferroviaria
del paese, sede di un modernissimo aeroporto internazionale e servita dal
massimo porto del Paese, Veracruz,
C. del M. rappresenta il cuore
dell'economia messicana; accentra quasi per intero il movimento commerciale
della repubblica e possiede una vastissima gamma di industrie, dalla siderurgia
meccanica alla tessile, alla chimica, da quella alimentare e calzaturiera a
quella elettronica, della carta e del tabacco. La città presenta
l'aspetto di una grande metropoli cosmopolita, ricca di contrasti tra i vecchi
quartieri coloniali e le nuove modernissime zone: al centro della città
è lo Zocalo, come è chiamata popolarmente la Plaza Mayor de la
Constitucion; da qui si dipartono le grandi avenidas (Cinco de Mayo, Santo
Domingo, Madeo, Paseo de la Reforma) lungo le quali, e specialmente verso Ovest
e verso Sud, è venuta sorgendo la città nuova, divisa in quartieri
(colonie) con strade diritte e funzionali, ampie piazze, numerosi giardini
pubblici e ricchi di ardite strutture in vetro-cemento, molte delle quali ornate
di figure e mosaici policromi. Oltre ad essere la capitale politica ed economica
è anche la capitale culturale del Messico, sede dell'Università
Nazionale (fondata nel 1551 e terminata nel 1952 con la costruzione della
modernissima città universitaria) fornita di una ricca biblioteca, di
numerosi teatri, accademie artistiche e scientifiche, istituti superiori di
ricerca. La città è pure dotata di moderni impianti sportivi
essendo stata sede, nel 1968, dei giochi della XIX Olimpiade.
• St. - Fondata su un'isola del lago Texcoco col
nome di Tenochtilan dagli Aztechi, che ne fecero la loro capitale (1325), la
città si espanse grandemente e all'epoca della conquista spagnola (1521)
contava 70.000 abitanti (ma secondo il conquistatore Cortes, la città era
formata da 60.000 case e pertanto la popolazione sarebbe stata di 300.000 ab.
circa). Completamente distrutta da Cortes, e ricostruita subito dopo, la
città conobbe una rapida crescita (la laguna veniva gradualmente
prosciugandosi grazie alla costruzione di canali di drenaggio) tanto che nel
1530 divenne capitale della Nueva Espana e tale rimase fino alla sua liberazione
da parte delle truppe nazionali (1821). Dal 18 novembre 1824 divenne capitale
della Repubblica del Messico e da qui la sua storia si confonde con quella della
nazione. Sino al primo quarto del XX sec. circa la città rimase
essenzialmente un centro commerciale; il suo sviluppo assunse quindi ritmi
vertiginosi soprattutto in funzione delle trasformazioni strutturali
dell'economia del paese e in particolare per il sorgere di una grande e moderna
industria proprio nella città. Questo enorme sviluppo, testimoniato dal
fatto che dagli anni Sessanta
C. è una delle città
più popolate del mondo, ha provocato inevitabilmente il sorgere di gravi
fenomeni di congestione urbanistica, tra cui il costituirsi della cosiddetta
"cintura di povertà", una fascia urbana nella quale vivono in condizioni
subumane oltre 4.000.000 di persone. • Arte -
Tra le prime opere del periodo coloniale, l'Ospedale di Gesù, di cui
resta il patio e la chiesa di San Domingo, costruito in stile barocco da F.
Becerra, a croce latina con cupola ottagonale; la cattedrale, iniziata nel 1442
su progetto di A. Perez Castaneda, fu poco dopo interrotta; ripresa nel 1615 e
conclusa più tardi; la facciata neoclassica, con la fronte ornata di
statue e bassorilievi, fu compiuta nel 1783 a opera di D. Ortiz de Castro. Del
XVII sec. sono rimasti alcuni esempi di architettura barocca civile e religiosa
(casa dei nobili Santiago de Calimaya, Torre de Cassio, San Lorenzo, Sant'Ines).
Nel XVIII sec. si arricchì di nuovi edifici (palazzo del viceré) e
si attuarono importanti opere urbanistiche (costruzione dei selciati stradali).
Tra il XVIII e il XIX sec. sorsero, a opera di M. Tolsa, il palazzo del
Ministero e dell'Industria e Commercio, il convento "de Regina" e l'accademia di
belle arti di San Carlos. Del XX sec. sono invece il Palacio de belles artes di
A. Boari e F. Marsical, in stile eclettico europeo e, sempre ispirati a criteri
costruttivi di derivazione europea, la residenza dell'architetto Villafrau
Garcia (1935), opera dello stesso, e il conservatorio nazionale di Maio Pani
(1951). Tra i musei ricordiamo il Museo Nazionale di Antropologia, che ospita un
ricca collezione di cimeli precolombiani. Nel settembre 1985
C. del
Messico venne colpita da un rovinoso terremoto che ne distrusse interi
quartieri, provocando migliaia di vittime.
La cattedrale di Città del Messico